07/03/07

Racconto finalista al concorso di scrittura creativa “4S ~ Seasons Sim'S Story" organizzato dal Forum dell'EISSC e pubblicato in seguito anche su CV- Cronache del fantastico.

INVERNO

Anno 2115
Mi chiamo Amelia Medici, sono un'astronauta e sono l'unica sopravvissuta della missione sperimentale Omicron Flight. La prima spedizione terrestre al di fuori del sitema solare.
Non so cosa sia accaduto esattamente alla mia astronave; so soltanto che sono atterrata su Omicron Ceti III priva di sensi e sono stata soccorsa dalla popolazione locale. Mi hanno trovata svenuta tra la neve. Io non ho neanche un graffio, ma la mia astronave è distrutta e gli altri membri dell'equipaggio sono morti.
Su questo pianeta la società è multietnica e caotica, include migliaia di specie diverse provenienti da ogni parte della galassia, non mi hanno trovata strana nemmeno per un'istante.
Sono tutti molto gentili con me, in special modo Teelik, che è uno scienziato; pensa che la mia astronave si possa riparare, ma ci vorrà molto tempo.
Sono sola, lontana da casa, in un mondo che non conosco.
Non avrei mai creduto che potesse succedere a me. E' tutto così assurdo! Dovrò vivere qui a lungo e senza alcuna certezza di tornare sulla Terra.
Fa troppo freddo per i miei gusti, speriamo almeno che il clima cambi...

 

PRIMAVERA

Sono passati circa tre mesi terrestri da quando mi sono schiantata su questo pianeta.
L'inverno è stato molto duro per me, ma alla fine anche qui è arrivata la primavera.
Teelik mi ha aiutata a trovare una "specie" di impiego presso la facoltà di esobiologia dell'università dove lavora, parlo loro della specie umana e in cambio mi danno di che vivere.
La diversità linguistica non è stata un problema, qui tutti fanno uso di "accelleratori del linguaggio"; ovvero macchinari che stimolano le cellule cerebrali adibite all'apprendimento verbale, in modo che formino nuove connessioni neurali. Dopo averne usato uno, basta ascoltare per qualche minuto qualcuno che parla una lingua diversa dalla tua per impararla quasi alla perfezione. Ovviamente l'hanno fatto usare anche a me.
Nel mio tempo libero cerco pezzi di ricambio per riparare la mia astronave, ma è un'impresa particamente impossibile.
Non sono un meccanico, il mio ruolo nella missione era quello di medico e adesso, qui, mi sento inutile, ma non posso rinunciare alla speranza di tornare a casa, sennò cos'altro mi resta.
Teelik che se ne intende più di me, mi da una mano; è un ingegnere aerospaziale ed è una persona meravigliosa, è simpatico, intelligente e pieno di risorse, non so come avrei fatto in questi mesi senza di lui.
Oltre ad aiutarmi nelle cose pratiche mi tiene su di morale; mi ha presentato tante persone, gente che poteva aiutarmi a tornare a casa o semplicemente amici. Nei giorni liberi mi porta a vedere le meraviglie del suo pianeta, mi aiuta a comprenderne la cultura, mi parla di tutte le specie senzienti che passano da qui. E' incredibile vedere come una moltitudine di razze così ampia possa convivere in armonia e collaborazione. Noi terrestri abbiamo ancora molto da imparare.
La primavera ha cambiato i colori di questo pianeta, mi sto abituando a vivere qui e anche se a volte mi prende la malinconia, adesso non mi sembra poi così male.
L'aria è frizzante di profumi e colori, proprio come sulla Terra.
Mi sento più leggera ed ottimista, ho anche trovato casa, non mi posso lamentare.


 

ESTATE

Fa caldo! Su questo pianeta l'estate è un vero forno a microonde.
Per fortuna l'università ci ha dato un mese di vacanza e Teelik mi ha portata a vedere il mare... e che mare!
Qui le spiaggie sono azzurrine ed il mare è rosso scarlatto, sembra succo di ciliegia, ma per il resto mi sembra di essere su di un'isola tropicale terrestre. La stella di Omicron, Crill, è di poco più grande del sole, scalda e abbronza allo stesso magnifico modo. Anche il profumo del mare in fondo sembra lo stesso.
Ho sempre amato la sensazione di libertà che si prova nuotando e l'odore del sale che rimane sulla pelle quando ci si asciuga al sole.
Teelik ha affittato due stanze in un resort che si affaccia direttamente sulla spiaggia.
Con il passare dei mesi, i miei sentimenti per lui sono mutati in qualcosa di forte ed intenso, che contrasta col mio desiderio di tornare a casa. E credo che per lui sia lo stesso.
Ieri sera abbiamo fatto una lunga passeggiata sulla spiaggia, ci siamo fermati a guardare il riflesso delle lune sul mare.
Il cielo era pieno di stelle e nel silenzio, soltanto il rumore delle onde sul bagnasciuga.
Mentre ammiravo rapita la volta celeste mi è sfuggito un sospiro:"Somiglia tanto alla Terra..."
Teelik si è scurito in volto, mi ha tirato a se e mi ha stretta forte.
"Non voglio che torni sul tuo pianeta..."
E' tutto quello che ha detto. Poi mi ha sfiorato il viso con una mano, mi ha guardata negli occhi e mi ha baciata.
Mi sono lasciata andare a quel bacio. E dopo quel bacio, ad un altro e un'altro ancora...
Mi sono sentita perduta e felice per quei baci desiderati e temuti.
Senza neanche rendercene conto ci siamo ritrovati nella sua camera a scoprire quanto siamo simili e quanto diversi.
Ho sentito saltare i primi bottoni e i vestiti cadere a terra. L'odore della sua pelle, il suo sapore, il contatto tra i nostri corpi... Tutto il resto ha smesso di esistere compreso il tempo, finchè esausti non ci siamo addormentati l'uno nelle braccia dell'altra.
Stamattina è stato dolce svegliarmi accanto a lui e per la prima volta, da quando sono arrivata su questo pianeta mi sono sentita a casa.
E' tutto così assurdo, se qualcuno me l'avesse raccontato un'anno fa, l'avrei preso per matto e invece sono qui, tra le braccia di un fantastico essere blu, così alieno fuori eppure così umano interiormente.

 

AUTUNNO

Casa....
Cos'è casa?
Non ho fatto altro che rimurginare su questo, nella solitudine delle mie lunghe passeggiate nel parco.
Nelle ultime settimane le mie lacrime hanno preso a cadere come le foglie ed i primi venti freddi dell'autunno sono penetrati nella mia anima riempiendola di malinconia.
Ho affrontato lo spazio perchè volevo esplorare nuovi mondi, scoprire altre forme di vita e altre culture, ma quando sono partita pensavo di poter tornare indietro.
Poi sono precipitata qui e ogni giorno è stato per me come un salto ad occhi chiusi nel vuoto. A volte bello, altre doloroso.
Nessuna certezza, nulla di familiare intorno a me; questo pianeta alieno per quanto simile al mio resta sempre sconosciuto.
Teelik, mi ha guidata alla scoperta di questo nuovo mondo e mi ha dato il calore di un sentimento dolce e profondo, ma i timori e i sogni di entrambi ci hanno impedito in questi mesi di fare qualsiasi progetto.
Tornati dalle vacanze abbiamo vissuto il nostro amore alla giornata, con l'ardore e l'intensità di chi brucia e si consuma.
Ogni giorno era sempre come fosse l'ultimo per noi due insieme. Io lottavo con la nostalgia di casa e lui con il timore di vedermi partire per non tornare mai più.
Senza renderci conto del perchè, abbiamo continuato con le riparazioni alla mio veicolo spaziale. Un lavoro meccanico e silenzioso, alimentato dalla paura di affrontare un qualunque discorso serio sul nostro rapporto.
Poi la settimana scorsa ci siamo resi conto che pezzo dopo pezzo l'astronave aveva ripreso a funzionare.
Ci è crollato il mondo addosso.
Tanto grande e lacerante è il desiderio di riabbracciare la mia famiglia, di vedere volti e cose a me familiari, tanto è la consapevolezza che tornare sulla Terra significa che non avrò mai più l'opportunità di vivere questo amore; di toccare la sua pelle, di baciare le sue labbra, di perdermi nel profondo dei suoi occhi neri.
Teelik ha finto di essere forte e, in questi giorni, mi ha lasciata libera di riflettere senza fare pressioni, ma ogni volta che ho scrutato nei suoi occhi, ho visto l'angoscia di chi teme di perdermi per sempre.
Qual'è la scelta giusta da fare?
Quale desiderio è più forte? Qual'è la mia casa?
Non lo so con certezza... ho soltanto una gran paura di scegliere.
Dovrei rientrare nel mio appartamento, si è fatto buio ormai e il silenzio della sera è rotto soltanto dai miei passi che calpestano le foglie.
Le foglie secche... si possono fare tante cose con le foglie secche...

Non credevo che alla fine sarebbe stato così facile...
Ci sono così tante foglie secche in questa stagione...
Mi è bastato accendere una piccola fiamma, così, tanto per vedere cosa succedeva.
La mia astronave ha preso fuoco così in fretta....
Mi sento stranamente sollevata: non devo più scegliere.